Orientamento teorico
Carl Rogers
Ogni organismo umano ha in sé una "tendenza attualizzante" cioè una forza, una sorgente di energia la cui direzione è verso lo sviluppo di tutte quelle capacità utili a mantenere, autoregolare e autorealizzare l'organismo. E' una visione olistica della natura umana che considera l'uomo come unità inscindibile di psiche e soma. Può risultare utile un'analogia. Il seme di un albero ha già in sé, come intrinseca nella sua natura, la tendenza a realizzarsi come una pianta che darà i suoi frutti; affinché questo accada si debbono avverare determinate circostanze favorevoli, come trovarsi in un suolo ricco di sostanze nutritive e in un giusto clima, con temperature, dosi d'acqua e di luce solare atte a favorirne la crescita. Se non interverranno malattie o altri eventi il seme completerà in pieno la sua tendenza a divenire pianta. In questo senso diremmo che si è realizzato. Lo stesso seme che invece si trovi a dover affrontare circostanze ben più sfavorevoli, quali un terreno povero di sostanze nutrienti, o una densa foresta dove gli alberi adulti tolgono tutto il sole, avrà lo stesso la sua tendenza a realizzarsi come pianta, ma purtroppo gli saranno negate le possibilità di sviluppare appieno il suo potenziale. Il bambino ha come criterio di valutazione iniziale la propria tendenza attualizzante e tende ad autoregolarsi accettando come positive le esperienze che favoriscono lo sviluppo del proprio organismo e rifiutando come negative tutte quelle che invece ostacolano la propria crescita. Crescendo si sviluppa nel bambino il concetto del Sé, diviene sempre più cosciente e divengono per lui importanti gli atteggiamenti che i suoi genitori e gli adulti di riferimento hanno verso di lui. Per appagare il bisogno di considerazione positiva da parte degli altri e quindi per essere amato, il bambino percepisce come bene non più quello che giudica lui come bene, ma quello che i suoi genitori giudicano come tale e pensa che ciò che invece sente sia "cattivo" perché lo allontana dall'approvazione e dall'amore dei suoi. Vengono così introiettati come propri giudizi che invece vengono dall'ambiente esterno e si rinuncia al proprio spontaneo metro di giudizio, alla saggezza del proprio organismo. Si crea una incongruenza tra i propri valori e i nuovi valori introiettati e questa incongruenza può essere fonte di disagio psicologico. Bisognerebbe far percepire sempre al bambino che, anche disapprovando un determinato comportamento, non si disapprova lui e quello che sente e che non viene rifiutato, solo così la crescita può essere sana e senza minacce alla propria identità'. Roges parla di tre condizioni necessarie e sufficienti perché all'interno di una relazione terapeutica la persona possa sbloccare la propria tendenza attualizzante e permettere un cambiamento, esse sono:
- l'accettazione positiva ed incondizionata ossia la capacità del terapeuta di accettare il cliente qualunque sia il suo comportamento incoraggiandolo ad esprimere qualsiasi sentimento egli provi;
- l'empatia ossia la capacità di comprendere i sentimenti ed i significati personali del cliente, il sapersi "mettere nei suoi panni" e l'essere capace di comunicare tale comprensione in modo tale da facilitare il raggiungimento di una maggiore chiarezza;
- la congruenza del terapeuta ossia il suo essere radicato nella propria esperienza organistica aumentando la capacità di relazione vera con l'altro in maniera spontanea, senza rigide facciate professionali.